Questo articolo è stato interamente redatto dalla Dott.ssa Annamaria Acquaviva, per far conoscere le proprietà e i benefici dei Beta-glucani.  Il supporto tecnico scientifico e la ricerca bibliografica sono stati indispensabili per integrare e completare il lancio del nuovo prodotto ORZO NATURA&SALUTE

Chi è la Dott.ssa Annamaria Acquaviva

Dietista nutrizionista con una laurea anche in farmacia, dopo la formazione ospedaliera, lavora da anni sia in ambulatorio con pazienti su percorsi di benessere, dimagrimento e dietoterapie specifiche per patologia, sia attraverso la divulgazione in congressi scientifici o in iniziative per la popolazione. È autrice dei libri “Bambini a tavola. Quasi un gioco!”, “Colore è salute”, ed è impegnata in progetti di prevenzione dell’obesità infantile. È spesso presente su diversi periodici e reti televisive come divulgatrice su temi di nutrizione (Raiuno, Rete4, Raitre). Nel 2018 ha vinto l’Oscar della salute. Dal 2013 è autrice del blog HealthRevolution , che diffonde come influencer nei social media. Descrive curiosità sull’alimentazione e le gustose ricette di una nutrizionista, moglie e mamma che cerca di conciliare gusto e salute con le corse quotidiane.

L’orzo è una fonte ricca di Beta-glucani.

L’assunzione giornaliera di 3 g di Beta-glucani dell’orzo riduce il colesterolo nel sangue. Il colesterolo alto è un fattore di rischio per lo sviluppo di patologie cardiache coronariche. (1)

Cos’è l’ORZO

L’orzo è un cereale ottenuto dalle cariossidi dell’Hordeum vulgare, componente ideale di un’alimentazione sana ed equilibrata. Dal punto di vista nutrizionale, l’orzo è costituito da carboidrati ed è ricco di FIBRE , in particolare di Beta-glucani . È a basso contenuto di grassi e di zuccheri . Contiene, inoltre, circa il 10% di proteine , sali minerali (fosforo e potassio) e vitamine del gruppo B. CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e analisi dell’economia agraria) – Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione. Tabelle di composizione degli alimenti

Cos’è il COLESTEROLO

Il colesterolo è una molecola biologicamente attiva , costituente delle membrane cellulari. È sintetizzato nel fegato ed è essenziale per la formazione di acidi biliari, ormoni steroidei e vitamina D. La concentrazione elevata nel sangue di colesterolo è un fattore di rischio per lo sviluppo di patologie cardiovascolari . Le linee guida per il trattamento del colesterolo ematico nel report dell’American Heart Association (AHA) e dell’American College of Cardiology (2) indicano che la prima strategia per il controllo dell’ipercolesterolemia è lo stile di vita corretto , che deve essere praticato durante tutto il corso della vita; ciò riduce il rischio di ammalarsi di patologie cardiovascolari aterosclerotiche. Solo qualora non fosse sufficiente si può prevedere la terapia farmacologica (evitabile se abbiamo poco spazio). Lo stile di vita corretto prevede anche un’alimentazione varia ed equilibrata, associata a regolare attività fisica . In questo contesto il consumo di alimenti contenenti Beta-glucani si dimostra utile per ridurre il colesterolo nel sangue.

Quali sono i BENEFICI DEI BETA-GLUCANI?

I Beta-glucani sono fibre naturalmente presenti in diversi alimenti , tra cui funghi, alghe e in alcuni cereali. L’orzo è tra i cereali che ne hanno più abbondante contenuto . (3) I Beta-glucani non possono essere metabolizzati dagli enzimi digestivi, pertanto attraversano il tratto gastrointestinale indigeriti, per poi essere eliminati dall’organismo. Queste molecole riducono il tempo di transito intestinale, limitando l’assorbimento del glucosio e contribuendo a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue. (4) La ricerca scientifica ha identificato molteplici effetti biologici del Beta-glucani per la prevenzione di molte patologie. Già nel 2010, l’EFSA ha confermato che il Beta-glucano è in grado di abbassare il livello del colesterolo ematico, per dosaggi di almeno 3g/die , e ha posto l’attenzione sugli importanti effetti che ha sulla salute. I benefici sono dimostrati sia negli individui i cui livelli di colesterolo sono normali, sia negli iper-colesterolemici. Si sta ancora analizzando il meccanismo che conduce a questi benefici risultati per l’organismo; si ipotizza che i Beta-glucani, agendo come fibre, formino un gel sulla superficie mucosa dell’intestino . Questo inibirebbe il riassorbimento dei sali biliari, stimolando la neo-sintesi del sale biliare nel fegato . L’aumento dei sali biliari attiva l’utilizzo del colesterolo circolante, riducendo così i suoi livelli nel sangue . (5) A sostegno degli importanti benefici dei Beta-glucani è stata condotta una ricerca pubblicata sull’International journal of molecular medicine (5) Nella review è rafforzata l’ipotesi che, tra tutte le fonti di fibra alimentare, le molecole di Beta-glucano siano le più promettenti da usare nel trattamento dei pazienti con dislipidemia. I ricercatori evidenziano, inoltre, che mentre le statine (farmaci utilizzati nell’ipercolesterolemia) bloccano l’azione dell’enzima epatico responsabile della produzione di colesterolo, i Beta-glucani promuovono un riequilibrio più fisiologico dei livelli di colesterolo.

1.EFSA Panel on Dietetic Products; Nutrition and Allergies (NDA). Scientific opinion on the substantiation of a health claim related to barley beta-glucans and lowering of blood cholesterol and reduced risk of (coronary) heart disease pursuant to article 14 of regulation (EC) NO 1924/2006. EFSA J 2011;9:2471

2. Scott Grundy et al. 2018. Guideline on the Management of Blood Cholesterol. A report of the American College of Cardiology/American Heart Association Task Force on Clinical Practice Guidelines. Circulation. 2018 Nov 10:CIR0000000000000625.

3. El Khoury D, Cuda C, Luhovyy BL, Anderson GH. Beta glucan: health benefits in obesity and metabolic syndrome. J Nutr Metab. 2011;2012:851362.

4. Anderson JW, Baird P, Davis RH Jr, Ferreri S, Knudtson M, Koraym A, Waters V, Williams CL. Health benefits of dietary fiber. Nutr Rev. 2009 Apr; 67(4):188-205.

5. Sima P, Vannucci L, Vetvicka V. β-glucans and cholesterol (Review). Int J Mol Med. 2018;41(4):1799-1808.

di Redazione con la collaborazione della Dott.ssa Annamaria Acquaviva