Ogni regione ha le sue tradizioni, in Romagna le nostre origini, il nostro presente e anche il nostro futuro sono racchiusi nel passato agreste, di seguito alcune figure e oggetti che hanno caratterizzato la nostra storia. L’Azdora romagnola L’Azdora è una figura di primo piano, la regina del focolare romagnolo, era una vera colonna portante della famiglia. La “reggitrice” della casa in particolare nelle famiglie contadine, di solito la moglie dell’azdor, del capo famiglia che doveva accudire alla casa e attendere a tutti i lavori domestici necessari. Preparava, complice “e su sciaddur” (il suo matterello) la “minestra”, il “piatto” per eccellenza della romagna . Da lei dipendeva l’andamento della casa e l’armonia familiare. Gli S’ciucaren Gli S’ciucaren sono schioccatori di fruste della tradizione romagnola (in dialetto “sciucher” vuol dire “schioccare la frusta”) che producono schiocchi a tempo di musica nelle feste della Romagna, accompagnano musiche di liscio e ballo folk. Detti anche Maghi della frusta perché con la loro abilità e con loro forza arrivano a far superare alla loro frusta, un’altissima velocità che il punto terminale, in dialetto romagnolo ‘s’ciocchino’, sorpassa e ‘sfonda’ il muro del suono (oltre 1.200 Km orari). La Caveja Un simbolo della tradizione contadina, quasi sempre accompagnata dalla raffigurazione del gallo, composta da uno stelo e da una parte alta piatta, detta pagella, era posta in testa al timone di carri e aratri trainati dai buoi ed aveva la funzione di evitare, nel caso di un brusco rallentamento, lo slittamento in avanti del giogo. Il tintinnio degli anelli serviva ad incitare i buoi e a tener compagnia al contadino durante il lavoro o i viaggi. Il Correggiato Un attrezzo che veniva utilizzato per battere il grano e il legumi, in dialetto detto zercia, composto da due bastoni, uno più lungo e sottile, che va impugnato e l’altro più corto e largo che serve da battitore per il grano. I due bastoni sono uniti da una robusta corda in modo che sia consentita la più assoluta scioltezza di movimento. La corda è fissata al manico con un perno e una rondella in cuoio e al battitore mediante più giri di una corda più sottile. Tele romagnole e stampa ruggine L’arte dell’intaglio degli stampi e della stampa con ruggine su tela è una delle tradizioni più eccelse delle terre di Romagna. La stampa a ruggine è una tecnica molto antica che si avvale di stampi in legno di pero o noce intagliati a mano che vengono immersi in una pasta colorata a base di farina, aceto e ruggine di ferro ed utilizzati per imprimere le immagini su tele di lino, cotone o canapa. Le decorazioni resistono a lungo nel tempo e ai lavaggi. Per riconoscere le autentiche tele decorate con la stampa a ruggine occorre verificare che il disegno sia ben visibile su entrambi i lati e, soprattutto, che presenti delle piccole imprecisioni nell’orientamento dei disegni, nei contorni e nell’omogeneità del colore. Essendo, infatti, realizzate rigorosamente a mano le decorazioni non potranno mai essere identiche l’una a l’altra ed ogni prodotto si rivela, dunque, un pezzo unico.

di Redazione